Riviera dei Cedri
Diamante, isole di Dino e Cirella (mare e montagna tra storia e specialità culinarie)
A partire dal confine calabro lucano si incontra Tortora Marina prima tappa sulla costa, l’abitato è sull’arenile, ma è sulle alture più immediate che sono state rinvenute tracce dei primi remotissimi insediamenti. Nella Grotta del Santuario della Madonna, la presenza dell’uomo fin dal Palelolitico superiore nel periodo villanoviano è comprovata da numerosi reperti. Le origini di Praia sono sicuramente bizantine. Ma molta della storia di Praia è nella Grotta dove, appunto, è collocato il Santuario della Madonna.
In tale grotta, infatti, molteplici sono stati i ritrovamenti di manufatti paleolitici, neolitici, appenninici e tardo romani. In posizione dominante rispetto all’abitato è il Castello trecentesco o Rocca di Praia, una piccola fortezza conservata e riadattata dagli attuali proprietari. Praia a Mare è un’oasi per i cultori del mare. E adagiata lungo un’ampia spiaggia sabbiosa, davanti alla mitica isola di Dino, ove la leggenda vuole sia approdato Ulisse. Dopo Praia, Scalea, disposta a scalinata, sul poggio di un promontorio così come evoca il toponimo.
I ritrovamenti nella Torre di Talao testimoniano la presenza dell’uomo in epoca paleolitica. Scalea già fortezza normanna si schierò con gli aragonesi nella guerra dei Vespri.
L’abitato, nella sua parte antica, ha ancora quasi intatte le linee medievali. Del Castello, fortilizio normanno, rimangono i ruderi delle torrette. Anche le chiese conservano, nonostante i rifacimenti, l’antico impianto medievale. In una cappella della Chiesa di S. Nicola di Plateis è ancora custodito il mausoleo del 1343 dell’ammiraglio Ademario Romano.
Più a Nord il paese di Diamante a picco sul mare, famoso “paese dei murales e del peperoncino” ha un centro storico arricchito da murales realizzati da artisti di tutto il mondo, l’impressione del passante è di camminare in un museo all’aperto.
Cirella
Vicino a Diamante verso nord la frazione di Cirella, un altro mitico approdo sul Tirreno.
L’avrebbero fondata gli Ausoni, per poi essere abitata da Enotri e Bruzi. A Cirella, sarebbero approdati i profughi Troiani dopo la sconfitta achea. Subì la furia cartaginese allorché Annibale entrò in territorio calabro, ma fu ricostruita dai Romani.
Dopo il periodo di dominazione borbonica in epoca napoleonica, il Duca di Cirella, Catalano-Gonzaga, mal tollerante dell’inizio della supremazia francese provocò un conflitto che segnò la fine della sua storia. Nel 1806, Cirella veniva cannoneggiata e definitivamente distrutta dalla flotta napoleonica, che così rispondeva alla ribellione del duca.
Il generale che ordinò l’assalto si chiamava Championnet, e non “La Formique” come si pensava, dando origine alla leggenda che voleva Cirella distrutta dalle formiche giganti (famosi i ruderi di Cirella Vecchia). Cirella si specchia nel mare, su un lembo di costa incantevole, di fronte l’isola di Cirella con la sua torretta di avvistamento, grotte e insenature create dall’erosione e dal mare.
Borgo di Sangineto
Altro luogo di interesse storico paesaggistico è il pittoresco borgo di Sangineto caratteristico per le stradine strette che si erpicano sulla collina fino a raggiungere i ruderi dell’antico castello.
Dal paese si raggiungere con qualche chilometro di strada provinciale il lago La Penna sull’omonimo versante montuoso. Da qui, circa 1000 m sul livello del mare, si gode il fantastico panorama sulla costa tirrenica.